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martedì 2 giugno 2015
giovedì 21 maggio 2015
La terza puntata della storia di Santa Maria Capua Vetere
PUBBLICHIAMO LA TERZA PUNTATA DELLA STORIA DI CAPUA ANTICA, L'ATTUALE SANTA MARIA, PERCHE' NON TUTTI LA CONOSCONO
Un altro borgo della città rovinata si disse di S. Pietro in Corpo, e l'uno e l'altro in processo di tempo di bel nuovo ricongiunti, formarono l'odierna città di S. Maria. Sulla strada che da Capua conduce S. Maria, e sul corso dell' antica appia sonovi ancora tre pilastri ed un arco restaurato dell’antica porta Casilinese, o di qualche grande monumento trionfale; ed è questo avanzo appunto quello che dicesi Arco di Santa Maria, dove varii lavori in terra furono attuati in settembre ultimo, e dove si combattè aspro conflitto al 1° ottobre. Furono intorno Capua non pochi villaggi, ch' ebbero il nome dai diversi tempii a diversi numi dedicati. Così a Casapulla fu in antico il Pago di Apollo; a Casanova (casa- Jove dei secoli XI e XII) fu il Pago di Giove; a Musicile, villaggio tra Casapulla e Marcianise pare che fosse stato un pago dedicato alle Muse (Musicilium ): a Marcianise il Pago di Marte; nel, villaggio di Ercole fu il Pago Erculeo; a Casacellola, o Casacecere il pago di Cerere; in Casalba il pago d'Alba ricordato da Livio (XXXII.9). Addiana, o sia S. Angelo in Formis il pago di Diana; a Bellona quello della Dea di tal nome ch' ebbe tempio verso il principio del monto di Rogeto o di Gerusalemme; a Tutuni presso Vitulaccio il pago di Tutuno, o Priapo ; a Grazzanise o Gratianisium il pago di Venere e delle Grazie, eretto ivi a causa delle fragranti rose che vi nascevano e che venivano adoperate a comporre il famoso unguento olezzante della Seplasia. E se a questi Paghi si aggiungono diversi Vichi, siccome il Novanense, posto nei confini della Campania e del Sannio Caudino, forse nel sito dell'odierno villaggio di S. Maria a Vico; il Vico Caulo vicinissimo a Capua, ed i cui vini van ricordati con lode da Plinio e da Galeno, e tante altre ignote città campane, di cui abbiamo le monete ed ignoriamo il nome ed il sito, si può congetturare di leggieri quanti e quali furono gli abitatori di Capua e dei suoi contorni.
In quanto all' ampiezza del suo dominio, scrive il Rinaldi , che quando si reggeva a repubblica possedeva quelle terre e campi compresi a settentrione dalla catena del Tifata, ad occidente da Casilino e dal Volturno insino al mare, e ad Oriente da Acerra e Galazia ed oltre a ciò, che le appartennero, le città di Volturno, il Pago di Linterno, Suessola, Atella, Galazia e la stessa Cuma per breve tempo.
Al di là del Volturno possedeva il Campo Falerno, (toltone 1' agro tenuto dagli Ausonii signori di Cales) ed il Campo Stellate. Il possedimento di questa vasta ed ubertosa contrada la rese sì ricca e potente che nella seconda guerra Punica, scrive Cicerone , quel molto, ch' essa fece, fu tutto sua forza. Bello punico quidquîd 'potuit Capua, potuit ipsa per sese. E volendo aggiustar fede ad Ausonio fu anche potente in mare. Riputatissima e numerosa era la sua cavalleria, porgendone opportunità le sue estese pianure e gli abbondanti pascoli. Taluni opinano che ad ostare alle scorrerie dei Galli Transalpini, avvenute l' anno di Roma 529
Capua fornì ai Romani in ausilio 125,000 fanti, ed 11,500 cavalli. Era tale la sua ricchezza che nonostante le guerre sostenute con i Sanniti, Cumani e Romani, ed i
soccorsi pecuniarii dati ad Annibale, furon nel suo pubblico erario rinvenute 70 libbre di oro, e 2,200 di argento dopo l’assedio sostenuto contro Fulvio e Claudio. Senza occuparmi ad annoverare altri fatti soverchiamente incerti od avvenimenti poc' anzi esposti nel tessere la storia dall’altre città della Campania e del Sannio, esporrò talune generali considerazioni sopra i suoi casi di guerra, che mi stimo saranno per aggiunger pregio a questa breve esposizione
d’ una storia, che ha faticato la penna di vastissimi ingegni e che sta consegnata in numerose e conosciutissime opere.
Quale flagello fossero le milizie mercenarie ed i soldati di ventura, chiaramente appare da remotissimi fatti. Dionigi tiranno di Siracusa avea ai suoi stipendii delle milizie campane, le quali avendo egli onorevolmente e con doni licenziate, giunte che furono ad Entella città della stessa Sicilia, tradita 1' ospitalità, uccisero gli uomini, violarono le donne, ed usurparonsi il possesso della città (Diod. Sic. lib.14). Narra del pari Polibio (lib. 40) che militando taluni
martedì 19 maggio 2015
La storia di Santa Maria Capua Vetere _ seconda puntata.
PUBBLICHIAMO LA SECONDA PUNTATA DELLA STORIA DI CAPUA ANTICA, L'ATTUALE SANTA MARIA, PERCHE' NON TUTTI LA CONOSCONO
sabato 16 maggio 2015
La storia di Santa Maria Capua Vetere
SANTA MARIA DI CAPUA.
Siede la presente S. Maria ove già fu I' antichissima Capua, famosa e potente metropoli dell'invidiata regione campana. Regione frumentaria, dove le messi largheggian di biade, dove l'intera natura s'abbella di fiori, si veste di prati, si copre di frutta e si profuma di mille olezzi, dove più raccolte in un anno allietano L' agricoltore ; dove non intra-mettono le sorgenti di zampillare, le piogge d'inaffiare: dove sorridono i piani del mare ricco di conchiglie e di pesci, dove immensa ed incantevole si diffonde la luce nell' azzurro del firmamento. È questa infine la terra, che al- dire di Cicerone, fu il fondo più bello del popolo romano, il capo del danaro, 1' ornamento della pace, il sussidio della guerra, il fondamento dei vettigali , il granaio delle legioni, il sollievo dell'annona (I). Ed ora questa sì ricca di naturali beni, questa sì popolosa di destissimi ingegni, depauperata sfinita chiederà pane dagli uomini, invocherà lavoro, vedovata dell'ultima sua fortuna. I monumenti, di che la ricoprirono la greca eleganza e la latina magnificenza, le acquistarono il nome di terra classica. Per tutte le quali cose volere parte per parte descrivere i fasti e le ricchezze della sua meravigliosa metropoli, sarebbe difficilissima opera e tale che assai lungi dal fine propostomi mi condurrebbe,
onde in accorcio ricorderò alta memoria degli uomini talune cose, che non valse a consumare la lenta opera dei tempo, la violenza dei barbari, l'umana avarizia, le commozioni della natura, improntando dalla tradizione e dalla storia quel tanto, che più da vicino si stringe al mio subbietto.
Ritraesi dalla tavola Pentingeriana che Capua Vetere era posta tre miglia distante da Casilino. Geografi, poeti, scoliasti, istorici le danno a gara grandi e diversi principii. i sostenitori dell' origini troiane di Roma la dicono costrutta da Capi congiunto e compagno di Enea. Altri affermano: che posteriormente alla sua fondazione fu detta Capua da Capi, duce dei Sanniti, che la conquistarono nei tempi storici. Tal'altri trovarono nella parola Campo o pianura in che è posta, l'etimologia del suo nome : ma la più accreditata opinione si è che fosse stata edificata dai Pelasgi-Tirreni (1). Sappiamo di certo soltanto da Diodoro che 438 anni avanti l'era volgare si formò la nazione dei Campani, nè più di un anno differisce il calcolo di Eusebio (2) : cosichò i Sanniti davan corpo alla nazione campana circa 26 anni dopo la prima occupazione di Capua, fondata molti anni innanzi da popoli mossi dall' Epiro, dov' era una regione denominata Campania.
giovedì 14 maggio 2015
Per un nuovo commercio a Santa Maria Capua Vetere
- Mercato serale
- Creazione della fiera di Santa Maria Capua Vetere
- Creazione di un CCN ( centro commerciale naturale ) come da “Disciplina istitutiva dei Centri Commerciali Naturali in Campania – art. 3, comma 4, legge regionale n. 1/2009”
Diamo un nuovo volto alla città
Legalità, chiarezza di intenti, lungimiranza di vedute, attenzione alle esigenze della comunità, TUTTA ! Non solo ad una piccola porzione di essa. Questi devono essere i principi che devono muovere la politica, soprattuto quando essa è chiamata a rispondere alle questioni di gestione del territorio. I fatti recenti che hanno confermato quanto errata fosse la visione permissiva circa la possibilità di inserire attività commerciali in zone industriali, ci danno la conferma che purtroppo questa chiarezza di intenti sembra decisamente lontana.
Il piano triennale 2015-2017 per la realizzazione di opere pubbliche , in via di approvazione, può e deve finalmente dare alla nostra città la possibilità di rinascere e di innescare dei meccanismi che la riportino ad essere città ricca e produttiva.Certo fondamentali sono gli impegni alla continua e corretta manutenzione stradale e dei marciapiedi, sacrosanta la manutenzione degli edifici scolastici.L’adeguamento antisismico ed il consolidamento del palazzo di giustizia in via Bonaparte idem. Ma ci sono degli interventi che sono in grado di creare opportunità x il futuro lavorativo della nostra città. Innanzitutto la valorizzazione dei siti archeologici , arco Adriano in primis, ed il completamento ed il restauro del parco urbano. Ma fondamentale sarebbe creare una visibilità nazionale ed internazionale dei nostri beni archeologici, dei nostri musei che possono vantare la presenza d reperti unici.
Servirebe poi la realizzazione di una nuova opera pubblica, che possa dare lustro e slancio alle attività turistiche ricettive ed al loro indotto.La riqualificazione della zona di Via Caserta al confine con San Prisco e Curti, dovrebbe prevedere una risistemazione viaria che possa dare la possibilità di un accesso monumentale alla città, tale che i turisti provenienti dalla vicina Reggia di Caserta si sentano proiettati in un luogo storicamente importante e culturalmente ricco.Si tratterebbe di riproporre in chiave moderna la “species” dell Arco Adriano, riportando una simmetria ideale tra i due accessi opposti alla città e un legame chiaro tra il passato glorioso ed il futuro che deve tornare ad esserlo.
E’una proposta chiara e fattibile, ma sarebbe un primo passo verso un rilancio della economia del nostro territorio.#svilupposostenibile #cultura#capua #arco #anticaroma
Un nuovo occhio sulla città, un nuovo punto di vista sulle attività edilizie e sulla pianificazione urbanistica, questa é l'associazione Demetra. Tra gli scopi principali che ci prefiggiamo ci sono la legalità ed il controllo della città. La legalità deve essere il primo motore di una rinnovata spinta alla riqualificazione urbana ed ad una nuova edilizia diffusa e di qualità. Per troppi anni si è abusato del territorio sammaritano, in barba alle più elementari norme urbanistiche, della buona architettura. Ora è il momento di dire BASTA ! Basta con gli affaristi senza scrupoli, che, miopi per un tornaconto personale e immediato, stanno togliendo il futuro a noi, ma sooratutto ai nostri figli.
Intelligenti pauca.....#associazionecultura #archeologia #anticacapua#roma #lavoro #industria #svilupposistenibile
SMCV-Sant'Angelo in Formis, unica area industriale: la proposta sul tavolo del sindaco

E’ nata a Santa Maria Capua Vetere, l’associazione “Demetra” .
E’ nata a Santa Maria Capua Vetere, l’associazione “Demetra” .
Lo scopo costitutivo dell’Associazione è tra l’altro quello di ricreare, studiare e proporre delle risposte alla situazione di difficoltà della società nel suo insieme e intraprendere iniziative volte alla definizione di un percorso virtuoso e di un nuovo e piu’ conciliante modo di condividere l’ambiente.
Il principio fondante che informa l’ Associazione è quello di integrare la realtà locale con una percezione e una conoscenza più ampia del mondo che ci circonda, in modo tale che le azioni, le attività i progetti che la nostra comunità avvia, non siano il frutto di logiche di pensiero limitate ed autoreferenziali, quanto piuttosto che costituiscano delle risposte locali a questioni più generali.